VENEZIA – Si è svolto ieri non senza polemiche il primo sbarco di turisti dalla nave Norwegian Star alla Marittima di Venezia.
Il servizio è stato infatti effettuato in rada, con la nave che ha fatto sbarcare i passeggeri in alcuni lancioni “Granturismo”, con i quali hanno raggiunto il Tronchetto. Un servizio che è stato autorizzato dalla Capitaneria di porto di Venezia, dalla quale han fatto sapere che: «L’armatore ha chiesto di esser autorizzato ad effettuare questa modalità. È stata individuata la rada di cargo di Lido, quindi di fronte a Punta Sabbioni, a tre miglia di distanza». La nave giunge così nell’area prevista, le attività di sbarco e imbarco avvengono grazie a un gruppo di lancioni i quali sono autorizzati e monitorati costantemente perché la stessa ha la possibilità di aprire i portelloni laterali a livello delle imbarcazioni.
Quindi con le condizioni meteo favorevoli, il sistema è percorribile. Anche perché, la Capitaneria è sempre presente con una propria imbarcazione per soprintendere le operazioni e, qualora ne rilevasse la complessità, sarebbe pronta a bloccarle immediatamente. Così, i passeggeri vengono trasportati nell’area gestita dal terminalista al Tronchetto, per poi ottenere il via libera per girare in città fino alla sera, quando rientrano a bordo della nave.
Dalla Capitaneria hanno assicurato che, tecnicamente, quello che avviene in rada non è diverso da quanto avviene in banchina, l’unica differenza è che nel primo caso ci si trova in rada, mentre in quello più “consueto” ci si trova ormeggiati alla banchina.
La prima nave sarebbe dovuta arrivare il 14 aprile, ma per motivi legati al meteo, si è preferito evitare. E così il primo sbarco della dozzina previsti è avvenuto nella giornata di lunedì.
Decisamente contraria a questo tipo di soluzioni è l’amministrazione comunale che, per bocca del vicesindaco con delega ai porti, Andrea Tomaello, ha riferito: «È una modalità che non entusiasma il Comune perché vuol dire turismo mordi e fuggi. Vuol dire turisti che arrivano alla mattina e vanno via al pomeriggio: non ci piace, quindi bisognerà cercare di limitarla». Tomaello ha proseguito spiegando come si sia arrivati a questo punto: «La rada è anche una diretta conseguenza del Decreto Draghi del 2021, dove tutti noi dicevamo di esser d’accordo nel bloccare le navi da San Marco, però bisognava trovare prima una soluzione, invece è stato fatto il contrario, prima si è deciso di bloccare e poi di ricercare una soluzione. Personalmente, ho sempre sostenuto che prima andasse ricercata un’alternativa». Il Comune auspica che siano quindi sbarchi isolati e non diventino routine: «Ora speriamo che siano episodi limitati e che si proceda quanto prima a preparare gli approdi a Canale Nord e arrivare a riutilizzare la Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele. Venezia è importante che torni ad essere home port, usufruendo dei servizi ad esso connessi».
In tema di sicurezza della navigazione, la prefettura di Venezia ha organizzato oggi, 18 aprile, un incontro con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Capitaneria di Porto, dell’Autorità di Sistema Portuale Mare Adriatico Settentrionale, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Locale, dei concessionari dei terminal e del servizio accoglienza passeggeri, delle compagnie di navigazione. Su input del Prefetto Michele di Bari è stata rilevata l’opportunità di mettere a rete il prezioso circuito di informazioni acquisite dagli operatori, nell’ambito della propria attività, per avere un quadro chiaro di ogni aspetto, legato al turismo crocieristico e perfezionare quindi le iniziative per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico sia nell’area portuale, sia nel territorio cittadino.