TRIESTE – E’ stata pubblicata nei giorni scorsi l’ultima newsletter dell’AIOM (Agenzia imprenditoriale operatori marittimi Trieste), nella quale si annotano gli ultimi aggiornamenti sulla questione dei noli per i container.
Secondo gli esperti di AIOM non esiste una univoca spiegazione del mostruoso incremento delle rate di nolo dei container se non la parossistica reazione al primo periodo di lockdown e di globale blocco, anche psicologico, dell’economia e soprattutto del mondo del consumo dei due mercati di riferimento: USA e Europa.
Nell’ultima parte del documento si analizza invece il piano d’azione presentato il 14 dicembre scorso dalla Commissione Europea per il settore trasporti. L’obiettivo è quello di promuovere il trasporto su rotaie e sulle vie d’acqua, per ridurre le emissioni del 90 per cento. Si tratta del secondo pacchetto di proposte a sostegno della transizione verso modalità più pulite e più ecologiche e fa seguito alla pubblicazione della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, che si configura come una tabella di marcia per orientare il settore verso gli obiettivi del Green Deal europeo.
La newsletter si apre, invece, con la presentazione dell’ultimo saggio di Sergio Bologna, intitolato “Agli inizi del container, il Lloyd Triestino e le linee con l’Australia”. Attraverso le memorie di alcuni vecchi dirigenti del Lloyd e dell’Ente Porto di Trieste, ma anche grazie l’esplorazione di alcuni archivi in Italia e all’estero è stato possibile ricostruire nei tratti essenziali una vicenda che fa onore alla marina italiana nel suo complesso. Il riferimento è all’azione svolta sul piano internazionale in un periodo particolarmente difficile – si pensi alla chiusura del Canale di Suez – e alla grande apertura all’innovazione. Le prime navi full container italiane, infatti, erano dotate di computer di bordo e di collegamenti satellitari.

NEWSLETTER_AIOM_NUMERO_10-2021