TRIESTE – Le tariffe dei noli sono eccessive e non accennano a diminuire? I porti sono intasati lungo le direttrici classiche? Urgono alternative.
Le condizioni dei traffici a livello globale spingono sempre di più verso la ricerca di soluzioni alternative, fino a qualche anno fa considerate impensabili. E’ il caso del Friuli Venezia Giulia, dove i vertici dell‘Interporto di Pordenone stanno valutando la fattibilità di una linea marittima che colleghi il porto di Trieste agli Stati uniti, complice anche un certo grado di congestione dei porti del Tirreno.
L’ipotesi sarebbe supportata da alcune aziende manifatturiere locali in grado di garantire con regolarità un certo numero di container su base annua. Una prima serie di contatti sono già avvenuti a livello locale, anche con rappresentanti di player internazionali per quanto riguarda l’intermodalità. La strada presenta naturalmente diversi aspetti da approfondire, ma il progetto sembra proseguire e vedrà nelle prossime settimane il coinvolgimento di altri stakeholder, anche a livello istituzionale.
Un’iniziativa simile, pensata però per dare un’alternativa ai collegamenti di linea con il Far East, è ancora in atto anche a Trieste. Lo sconquassamento dei transit time e le tariffe dei noli renderebbero praticabile l’ipotesi, al momento sospesa per valutazioni di carattere economico su alcuni aspetti degli investimenti.
Considerando i recenti orientamenti e proiezioni di sviluppo del traffico mediterraneo, in particolare con alcune nazioni nordafricane, qualcosa sembra muoversi anche su altri fronti. Per il momento nessuno vuole fare dichiarazioni ufficiali ma, oltre ai tradizionali collegamenti fra Trieste e Turchia – in gran spolvero e con prospettive crescenti – si stanno valutando nuovi collegamenti regolari con Ro-Ro e container per servire i mercati locali, ma anche per proporsi come collegamenti con gli hub di transhipment come Tangermed (Marocco) e Algeciras (Spagna), strategici per i servizi transatlantici.
Le novità in Alto Adriatico si muovono nel solco di quanto sta già avvenendo nel porto di Capodistria. E’ infatti notizia di pochi giorni fa che Volta Shipping Services ha lanciato un servizio che collega il porto sloveno con cinque porti dell’Estremo Oriente e uno scalo nel porto libico di Misurata. A livello nazionale, invece, il gruppo di logistica Rif Line ha dato vita a Kalypso, nuova compagnia di navigazione con sede a Genova e cinque navi a disposizione. I collegamenti previsti uniranno il porto di Ravenna al Bangladesh e i porti di Civitavecchia e Salerno con la Cina.