VENEZIA – Calano i traffici ai porti di Venezia e Chioggia (-4,7%), ma crescono in maniera significativa passeggeri delle crociere e la movimentazione ferroviaria.
L’Autorità di sistema portuale ha reso noti i dati del primo semestre 2023, che segnano un -4,7% rispetto agli stessi sei mesi del 2022, con 12.342.769 tonnellate.
In calo deciso i container (-12,3% con 254.223 Teu), mentre a sostenere le rinfuse solide (+3,2%), sono soprattutto i cereali (+150%), a conferma del trend osservato nel 2022 quando il porto Venezia è stato tra i primi scali ad accogliere navi ucraine e si è distinto nel corso dell’iniziativa Ukraine Solidarity Lanes promossa dalla Commissione Europea. Crescono anche i prodotti metallurgici (+24%), mentre calano i prodotti chimici (-50,3%). Stabili i prodotti della categoria general cargo, +2,2%, tra i quali si distinguono positivamente quelli trasportati via Ro-ro (+13,5%). In calo di oltre il 20% le rinfuse liquide, a causa di dinamiche industriali premianti la riconversione delle produzioni verso lo sviluppo di attività logistiche.
In crescita decisa, invece, i traffici ferroviari, al centro dei criteri per l’aggiudicazione delle nuove concessioni. Aumento del 4,1% dei treni (2.423) e del 6% le tonnellate movimentate (1.128.855).
Novità anche per quanto riguarda le destinazioni dei convogli, sempre più diretti vero l’estero con una quota che ha ormai raggiunto il 30% (+5% rispetto allo scorso anno).
La crescita del traffico ferroviario viene segnalata dall’Authority anche in relazione al trend: il primo trimestre 2023 ha continuato a risentire delle problematiche legate alla crisi ucraina e all’aumento dei costi energetici, il secondo trimestre registra un +14,8% di treni e un +20,8% di merce, con convogli sempre più lunghi e capienti. Nel frattempo ERF (Esercizio Raccordi Ferroviari) – la società di manovra ferroviaria che opera a Porto Marghera e che è una società per azioni mista pubblico-privato con il controllo pubblico esercitato dall’Autorità di Sistema) – ha conseguito, prima impresa italiana a farlo, il certificato di sicurezza europeo ERA che le consente di operare su rete RFI nei prossimi 5 anni. Per quanto riguarda il futuro, Porto Marghera guarda con interesse al Brennero per la capacità verso la Germania, ma anche all’Alta capacità sulla Venezia-Milano, che consentirà di liberare tracce.
Continua a crescere anche il traffico crocieristico che, dopo le note vicende legate alle limitazioni introdotte nel luglio del 2021, fa registrare nei primi sei mesi dell’anno un +123,2% di passeggeri (a quota 173.991) con la stagione non ancora conclusa.
Il porto di Chioggia continua a soffrire e registra un -28,1% di movimentazione merci nel primo semestre 2023, una flessione che, pur in linea con le dinamiche ondivaghe dell’andamento storico dello scalo, è oggetto di analisi attenta da parte dell’Autorità di sistema, per identificare le prossime azioni (soprattutto legate all’accessibilità nautica) a supporto dello sviluppo dello scalo secondo le vocazioni più idonee. Eccellente, invece, a Chioggia l’andamento del settore crocieristico con 24.484 passeggeri registrati tra gennaio e giugno 2023.
«I dati sui traffici relativi al primo semestre 2023 fotografano il porto veneziano in una fase di profonda evoluzione, che lo vede impegnato nel ridisegno del porto commerciale tra il rilascio di nuove importanti concessioni e la realizzazione di fondamentali opere infrastrutturali quali, ad esempio, il ponte ferroviario sul canale ovest e l’avvio dell’iter per l’affidamento dei lavori al terminal container del futuro nell’area ‘Montesyndial’ previsto per la fine dell’anno. In questo scenario trasformativo e di proiezione al mantenimento e al rilancio della competitività, lo scalo lagunare accusa le ricadute negative – commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio – dovute ad alcuni fenomeni macroeconomici e registra una flessione in alcune categorie di merci anche a seguito di precise scelte di riconversione industriale in chiave green del polo produttivo di Porto Marghera. Ciononostante, il porto dimostra di saper sfruttare le sue caratteristiche di forza. Ottima, ad esempio, la risposta delle rinfuse solide e in particolare dei cereali e dei prodotti metallurgici. L’eccellenza veneziana nei raccordi ferroviari, gestita dalla partecipata ERF, ha inoltre consentito un aumento del +6% delle merci movimentate su rotaia nel primo semestre dell’anno (+21% circa nel solo secondo trimestre 2023). Si assiste infine alla ripresa costante del traffico crocieristico sia a Venezia sia a Chioggia a conferma dell’efficacia delle misure approntate dall’Autorità e dalla struttura commissariale».
Durante la conferenza tampa di presentazione dei dati semestrali, il presidente Di Blsio ha anche risposto alla questione dei dragaggi, recentemente riportata agli onori delle cronache da una segnalazione dell’Anac. «Stiamo continuando l’attività di dragaggio e abbiamo appena dato un affidamento a un’impresa. È una delle cose che più ci vengono rappresentate da Venezia Porto Community» ha risposto De Blasio, ricordando che l’isola delle Tresse ha una capienza residua di 700mila metri cubi e che rappresenta una risorsa fondamentale per la città, perché tutti i canali che devono essere dragati hanno lì la possibilità di riversaere i fanghi.
Nel frattempo è stato avviato un iter amministrativo per identificare un nuovo sito di sversamento, in collaborazione con il Provveditorato.