TRIESTE – Almeno quattro navi per il trasporto di gas naturale liquefatto (GNL) sono state fermate durante il fine settimana dal Qatar a causa degli attacchi Houthi dello Yemen all’imbocco del Mar Rosso.
Al Ghariya, Al Huwaila e Al Nuaman – questi i nomi delle navi – erano state caricate a Ras Laffan e avrebbero dovuto dirigersi verso il Canale di Suez.
La notizia non è stata ancora confermata dall’Ufficio internazionale dei media del governo del Qatar, ma agenzie e media fanno riferimento ai sistemi di tracciamento che segnano le rotte delle imbarcazioni.
Il Qatar, uno dei principali fornitori di gas naturale liquefatto per l’Europa, ha deciso di non rischiare questa tipologie di navi dopo l’escalation di attacchi e risposte Usa e Regno unito a colpi di missili. Le nuove rotte che doppiano il Capo di Buona Speranza richiedono una quindicina di giorni in più di navigazione, ma i ritardi – se limitati nel tempo – non dovrebbero avere conseguenze dirette sull’approvvigionamento del gas in Europa. Le riserve accumulate, infatti, garantiscono la stagione fredda, evitando probabilmente anche aumenti improvvisi dei prezzi.
Intanto un’altra imbarcazione è stata colpita oggi da un missile mentre era in navigazione nel Golfo di Aden. Si tratta della portarinfuse americana Gibraltar Eagle, di 64mila tonnellate di portata lorda. Lo ha reso noto il Comando Centrale statunitense, specificando che lo scoppio non ha causato danni importanti né feriti tra i marittimi a bordo alla portarinfuse, che ha potuto proseguire la sua rotta.