TRIESTE – Non ci sarà proroga della concessione demaniale per Venezia terminal passeggeri, che potrà però usufruire delle riduzione dei canoni.
Con un decreto pubblicato in questi giorni, l’Autorità di sistema portuale ha deciso di bocciare il Piano economico finanziario (Pef) proposto dalla società e definito “non ricevibile né conducente al riequilibrio della concessione”.
Per questo ed altri motivi, l’Authority ha disposto la riduzione del canone demaniale di 1,5 milioni di euro all’anno per gli anni 2023-2026: riduzione valutata compatibile con gli equilibri di bilancio della stessa Authority. Confermate, invece, le misure già adottate in favore di VTP e che riguardavano la riduzione del canone per l’anno 2021, pari a 1.858.083,00 euro e l’affidamento del servizio ai passeggeri agli attracchi temporanei in area Marghera e Chioggia sino alla scadenza naturale dell’attuale concessione, prevista fino al 31 maggio del 2026 e alla quale non sono state concesse proroghe.
Il riferimento normativo è sempre il decreto (poi convertito in legge nel 2021) con il quale si vieta il transito nel Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca di navi aventi almeno una delle seguenti caratteristiche: stazza lorda superiore a 25mila tonnellate, lunghezza dello scafo al galleggiamento superiore a 180 metri, altezza dalla linea di galleggiamento superiore a 35 metri o impiego di combustibile in manovra con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0,1%.
In seguito erano stati stanziati contributi proprio per venire incontri agli operatori del settore, nonché la possibilità per l’Authority di una revisione del piano economico finanziario della concessione rilasciata al gestore dell’approdo interessato dal divieto di transito, tenendo conto dei contributi riconosciuti, ferma restando la sostenibilità di tale revisione per gli equilibri di bilancio dell’Autorità di sistema portuale. La revisione della concessione poteva prevedere la proroga della sua durata, la riduzione, rateizzazione o rimodulazione del canone concessorio, nonché l’affidamento della gestione dei punti di attracco temporanei.
Venezia terminal passeggeri aveva ricevuto prima 2,98 milioni di euro e poi altri 14,46 milioni di contributi tra il 2021 e il 2022.
In seguito era partita un’istruttoria procedimentale (svolta in contraddittorio tra le parti), per valutare se procedere alla revisione del Piano economico e finanziario della concessione rilasciata alla VTP ed eventualmente come sostenerne il riequilibrio nel rispetto della normativa europea e degli altri vincoli normativi.