TRIESTE – Le entrate annuali del Canale di Suez sono diminuite di circa il 23,4% nell’anno fiscale 2023/2024 a causa della crisi del Mar Rosso.
Lo ha spiegato giovedì Osama Rabie, presidente dell’Authority che governa l’infrastruttura egiziana.
«Le entrate sono scese a 7,2 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2023/2024, conclusosi a giugno, rispetto ai 9,4 miliardi di dollari dell’anno precedente» ha dichiarato Rabie.
Il funzionario di Stato ha aggiunto che il numero di navi da crociera è sceso a 20.048 nell’anno fiscale 2023/2024, rispetto alle 25.911 dell’anno fiscale 2022/2023.
Rabie ha attribuito il calo delle entrate alle sfide di sicurezza nel Mar Rosso, che hanno indotto molti armatori e operatori a scegliere rotte alternative. È stato inoltre sottolineato che le tensioni in corso nel Mar Rosso non riguardano solo il Canale di Suez, ma anche il mercato del trasporto marittimo, il movimento commerciale e le catene di approvvigionamento internazionali, poiché l’adozione di rotte alternative aumenta i tempi di viaggio e i costi operativi.
Dal novembre dello scorso anno, il gruppo Houthi dello Yemen ha preso di mira le navi nel Mar Rosso che sostiene siano collegate a Israele come dimostrazione di solidarietà con i palestinesi, che affrontano le aggressioni israeliane nella Striscia di Gaza.
Il canale, che trasporta il 12% del commercio globale, è una fonte cruciale di valuta estera per l’Egitto, un Paese ancora alle prese con persistenti problemi economici.