TRIESTE – Una conferma del trend già avviato nel 2021 ma anche l’incognita sull’ultima parte dell’anno in corso: guerra, inflazione e costi dell’energia le variabili più difficili da determinare.
È online la newsletter di Aiom (Agenzia imprenditoriale operatori marittimi Trieste), che analizza lo stato di salute dei porti del Nord Adriatico e richiama alcune considerazioni di geopolitica sul ruolo del Porto Franco internazionale di Trieste. Gli esperti dell’Aiom definiscono “importanti” i tassi di crescita dei porti di Trieste, Venezia, Capodistria, Ravenna e Fiume, così come quelli dei due porti minori del Friuli Venezia Giulia: Monfalcone e Porto Nogaro.
“Nella storica competizione Trieste/Koper (Capodistria), scali che sono serviti dai medesimi servizi oceanici sembrerebbe quindi a prima vista che Trieste tenda a recuperare posizioni, inoltre subentra anche il ruolo di Rijeka (Fiume) quale terzo partner sul mercato complementare del Centro Est Europa” scrive Aiom nel documento. Diverse le dinamiche, diversi gli stessi tassi di crescita ma sicuramente, si conclude nella newsletter resta difficile una previsione sul secondo semestre, anche se è logico attendersi che alcuni fattori che stanno condizionando la vita di tutti i giorni possano non lasciare indenne anche la realtà portuale del Nord Adriatico. Pesano dunque le incognite determinate dalla situazione di crisi innescatasi a livello internazionale tra la fine del 2021 e gli inizi del 2022: balzo all’insù dei prezzi dell’energia (in particolare del gas), delle materie prime, l’inflazione galoppante sia in Europa che negli USA, fenomeni in gran parte causati dalla vicenda bellica in Ucraina, dalle conseguenti sanzioni economiche verso la Russia e dalle ritorsioni di quest’ultima in specie verso i paesi europei. Tra questi, in primis, Germania e Italia mediante la riduzione/sospensione delle forniture del gas, materia prima essenziale non solamente per i consumi domestici, ma per la gran parte del sistema industriale e manifatturiero.
L’articolo introduttivo, invece, tratta il complesso argomento del ruolo del porto di Trieste nella geopolitica nazionale, commentando una recente intervista al Console Generale degli Stati Uniti a Milano, Robert Needham. Significatico il titolo: “Un porto a sovranità limitata… o nuove opportunità?”

 

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