TRIESTE – Le 11 maggiori compagnie di navigazione riceveranno, nel corso del 2023, 89 nuove navi portacontainer.
Gli ordini proseguono, di fatto, il trend già avviato nel biennio 2020-2021, mentre lo scenario delle tariffe sui costi marittimi risulta decisamente diverso. A notarlo è il nuovo report di Alphaliner che analizza gli undici maggiori vettori oceanici del mondo, comprendendo i nove membri delle tre Alleanze globali più ZIM e Wan Hai Lines. In questo contesto, sono comprese sia navi megamax (MGX) da circa 24.000 Teu, che neopanamax (NPX) da 13.000 a 15.000 T, nonché navi mainline da 7.000 Teu o più grandi.
Solo MSC, che ha il portafoglio ordini più esteso, quest’anno dovrebbe ricevere 33 grandi navi. Sempre secondo Alphaliner, MSC dovrebbe destinare le nuove navi su rotte diverse da quelle coperte dall’Alleanza 2M con Maersk, in via di chiusura.
La stessa MSC ha appena annunciato il riavvio del servizio “Dragon” per l’Estremo Oriente e il Mediterraneo che probabilmente sarà in esclusiva per la prima Compagnia mondiale. Maersk, invece, non dovrebbe vedersi consegnare megaportacontainer nell’arco del 2023, mentre le sue nuove navi alimentate a metanolo (da 16.200 Teu) dovrebbero arrivare solo a metà del 2024.
Per quanto riguarda Ocean Alliance (che con Cma Cgm, Cosco, Oocl e Evergreen ha da poco confermato i servizi su Trieste, Capodistria e Fiume), il report sostiene che la fine dell’alleanza tra MSC e Maersk, ne consoliderà la posizione, a meno che non si inneschi un cambiamento in grado di rivoluzionare in pochi anni l’intero panorama delle alleanze.
Ne frattempo le maggiori società di ricerca stanno certificando il rend in calo sui costi dei trasporti marittimi. In particolare, lungo le rotte tra Estremo Oriente e Mediterraneo, i contratti a lungo termine registrano tariffe medie poco al di sopra dei 3200 dollari a Feu (Forty-Foot Equivalent Unit). Se si prendono in considerazione i prezzi medi anche sulle altre rotte oceaniche, si arriva a cali intorno all’80% rispetto allo stesso periodo del 2022.