TRIESTE – MSC Crociere e Costa Crociere si sono aggiudicate le quote di Tami (Trieste adriatic maritime initiatives srl), messe all’asta dalla procedura di concordato preventivo per Giuliana Bunkeraggi.
L’offerta presentata dalle due società (il limite di tempo era stato fissato per il 18 maggio dal liquidatore giudiziale Giancarlo Crevatin), infatti, non è stata migliorata (in realtà non si sono presentati altri pretendenti) e quindi per 700mila euro MSC e Costa hanno acquisito l’8,87% ciascuna delle quote di Tami, la società che (con il 60%) controlla Trieste terminal passeggeri (TTP). Con questa acquisizione le due compagnie posseggono oggi poco meno della metà delle quote di Tami ciascuna, mentre l’altro 11% resta in mano a Generali. In questo modo i soci “industriali” di TTP – al 40% in mano all’Autorità di sistema portuale – rafforzano la loro posizione in prospettiva delle nuove sfide che attendono Trieste e le sue infrastrutture per l’accoglienza delle grandi navi. Anche grazie a quanto sta accadendo a Venezia, le previsioni per l’anno in corso sono da record, con un picco probabile di 500mila passeggeri, compreso il porto di Monfalcone, sempre gestito da TTP.
Nel 2019, anno di riferimento dopo il sostanziale stop del 2020 a causa della pandemia da Covid-19, Trieste aveva accolto 177.400 passeggeri con un’ottantina di toccate. Nel 2021 l’aumento è stato del 34,5% con 238.577 crocieristi e 106 toccate, comprese però quelle del porto di Monfalcone.
A Venezia, oltre al decreto che vieta Bacino San Marco e Canale della Giudecca alle “gradi navi”, le limitazioni date dal vento (navi con più di 75mila tonnellate di stazza lorda non possono raggiungere i nuovi approdi di Porto Marghera se il vento supera i 15 nodi) contribuiscono a spostare su Trieste molte delle tappe adriatiche per le navi da crociera.
Nel frattempo a Trieste, per far fronte all’alto numero di toccate, è stato messo a disposizone anche il Molo VII (oggi terminal container) e, in qualche caso, anche il terminal del Porto Vecchio.