TRIESTE – Il porto di Venezia ha accolto nel 2023 497mila crocieristi, ma per l’anno in corso sono previsti aumentare del 9% con una stima che arriva a 540mila.
I dati sono stati resi noti oggi durante la presentazione della nuova stagione crocieristica. Una conferenza stampa congiunta tra Autorità portuale e VTP (Venezia Terminal Passeggeri) che segna la pace, o quantomeno una tregua tra le due realtà che gestiscono le “navi bianche” in Laguna. Lo scorso novembre, infatti, proprio il concessionario aveva accusato di inerzia il presidente e Commissario di Blasio.
Come accennato, i numeri per la stagione entrante sono previsti in crescita, con la conferma del modello “porto diffuso” a Marghera. La stagione, che si aprirà ufficialmente il prossimo 24 marzo con l’arrivo di MSC Sinfonia, è stata presentata nella sede di VTP da Fabrizio Spagna (presidente VTP), Fulvio Lino di Blasio (presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale), Capitano di vascello Marco Parascandolo (Capitaneria di porto di Venezia) e dal vicesindaco di Venezia, Andrea Tomaello.
Le previsioni vedono un incremento dei passeggeri movimentati stimati in 540.000, in crescita del 9% circa rispetto al 2023 quando il porto di Venezia aveva accolto 497.000 crocieristi. I passeggeri che vorranno visitare Venezia potranno contare su un numero crescente di scali, con le compagnie che quest’anno garantiranno 242 toccate, di cui il 95% saranno effettuate in modalità “Home Port”, con un considerevole impatto positivo per il tessuto imprenditoriale locale, “determinante per la crescita di un turismo crocieristico sostenibile” si legge in una nota stampa.
A Venezia quest’anno saranno operative 20 compagnie con 39 navi che faranno scalo agli approdi diffusi in area Porto Marghera (alle banchine Liguria e Lombardia), alle due banchine disponibili a Fusina e gli accosti a San Basilio e della Marittima (per le navi fino alle 25mila tonnellate di stazza come previsto dal DL 103/21). Il 90% delle compagnie in arrivo appartengono al segmento premium e luxury, confermando la tendenza dell’attrattività di Venezia per questo “nuovo” tipo di turismo e tipologia di passeggeri. Sul fronte delle crociere fluviali, i risultati attesi nel 2024 sono in linea con quelli realizzati lo scorso anno. Quest’anno saranno infatti due le compagnie operative in laguna per oltre 70 scali e circa 13mila passeggeri.
Nel breve e medio periodo, L’Authority intende proseguire nella programmazione di investimenti e nell’adozione di azioni rivolte ad incrementare la sostenibilità del comparto crocieristico. Nel 2023 sono state adottate specifiche iniziative per incrementare l’accessibilità nautica (concluso il progetto “Channeling the green deal for Venice”) e la sostenibilità ambientale (implementazione del sistema di monitoraggio acustico e atmosferico e sottoscrizione Accordo Volontario Blue Flag). Nel 2024 prenderanno corpo ulteriori progetti. Sono infatti previsti investimenti totali per 90 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine (anche Stazione marittima e Fusina) oltre ad attività, operative e infrastrutturali, di sostegno allo sviluppo del settore. A queste si aggiungono le opere commissariali che, al 2023, vedono già impegnati 21 milioni di euro per sostenere il settore crocieristico di cui 6 milioni di euro già spesi per lavori già completati sulle banchine “Liguria” e “Lombardia” e 15 milioni di euro impegnati per attività di progettazione, studi e indagini ambientali relativi ad interventi di manutenzione del canale Malamocco-Marghera e del canale Vittorio Emanuele III oltre ad interventi propedeutici agli approdi previsti per il nuovo Terminal Canale Nord.
«I numeri del 2023 sono frutto di un lavoro incessante svolto dalla struttura Commissariale e dell’Autorità di Sistema Portuale per assicurare alle compagnie un ventaglio di possibilità alternative di approdo, in attesa della realizzazione del nuovo terminal a Porto Marghera previsto entro il 2026, e per conseguire una serie di interventi volti al miglioramento dell’accessibilità nautica, nel rispetto del principio generale di salvaguardia della Laguna. Il 2024 – ha detto il presidente Di Blasio – vedrà una sostanziale conferma di queste cifre che consentono a Venezia di rimanere in assoluto tra i primi 15 porti crocieristici d’Italia, con un rapporto tra toccate e passeggeri che testimonia il cambio di passo concreto verso una crocieristica più sostenibile, anche in relazione alla forte presenza di navi di tipologia medio-piccola, spesso appartenenti al segmento luxury. Risultati che rientrano nell’approccio complessivo adottato dall’AdSP, che pone la sostenibilità al primo posto, facendo accompagnare ogni intervento funzionale da un’analisi fondata su dati scientifici e adottando la decisione di sottoporre a VIA nazionale tutti gli interventi commissariali, senza passare per la VINCA. L’obiettivo rimane la creazione di valore, non solo per gli addetti del comparto ma anche per tutte le aziende fornitrici del Veneto, che beneficiano delle ricadute economiche derivate dalla modalità homeport, e per i cittadini che devono convivere con il turismo senza mai subirlo».
Andrea Tomaello, vicesindaco di Venezia ha dichiarato: «I dati di oggi sono buone notizie anche e soprattutto per i 20mila addetti e le aziende del comparto portuale che rappresentano il 4% di quelle della città metropolitana. Dopo l’anno zero post decreto Draghi che ha cancellato la crocieristica a Venezia senza fornire alternative, c’è stata una ripartenza via via sempre più sostenuta. L’ottima notizia di oggi è però la conferma dell’Home Port che assicura l’arrivo di turisti di qualità che si fermano in città per più giorni, usufruendo dei servizi e dell’offerta turistica e commerciale che possiamo assicurare. Questa, infatti, è la tipologia di turismo che come amministrazione vogliamo attrarre. Dobbiamo lavorare per dare certezze a lavoratori e operatori, molto bene in questo senso l’investimento su Fusina che assicura stabilità per il futuro, ma dobbiamo lavorare per tutto il porto di Venezia nel suo complesso e capire cosa possiamo e vogliamo fare per i prossimi anni nel rispetto della città e della laguna».
«La Capitaneria di porto ha un ruolo fondamentale di raccordo tra le compagnie e tutti gli enti che lavorano nello scalo per assicurare la sicurezza della navigazione monitorando costantemente il flusso lungo tutti i 20 chilometri del Canale dei Petroli anche grazie al sistema Vessel Traffic Service. In questi anni abbiamo lavorato tanto –
ha concluso Marco Parascandolo, Capitano di vascello della Capitaneria di Porto di Venezia – per consentire alle navi da crociera di poter passare contemperando le loro esigenze con quelle delle navi cargo per raggiungere gli accosti diffusi di Marghera. Questo è possibile anche grazie al supporto degli operatori dei servizi tecnico nautici di pilotaggio rimorchio e ormeggio che ci assistono in questa delicata fase di accesso e partenza dal e per il porto».