TRIESTE – Sbarcato al porto Monfalcone, la scorsa settimana, un heavy lift da circa 115 tonnellate, parte del reattore a fusione nucleare del progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor).
Il manufatto era partito dalla dalla Belleli Energy di Mantova (Gruppo Walter Tosto) per raggiungere Porto Marghera su chiatta. Da qui è stato spedito a Monfalcone, destinazione lo stabilimento della Mangiarotti.
Si tratta di un componente che entrerà a far parte del progetto sperimentale internazionale del reattore a fusione nucleare ITER (a Cadarache, nel sud della Francia), nell’ambito del contratto sottoscritto dall’agenzia Europea Fusion For Energy e il consorzio AMW (Ansaldo, Mangiarotti, Walter Tosto).
Con il coordinamento di Z&C Logistica Srl International Transport Projects, la Compagnia Portuale di Monfalcone (FHP Monfalcone) ha effettuato le delicate operazioni in banchina.
Il reattore di Cadarache dovrebbe dimostrare la possibilità di ottenere energia da fusione producendone in quantità maggiore di quella spesa per l’intero processo. L’obiettivo è quello di sviluppare le tecnologie necessarie alla costruzione di centrali elettriche a fusione nucleare “pulite”, in quanto prive di scorie altamente radioattive o di lunga durata. Nei mesi scorsi, il Propeller Club di Trieste aveva ospitato due ingegneri italiani (un friulano e uno veneziano) che stanno lavorando al progetto. Si tratta di apparecchiature meccaniche tra le le più complesse mai fabbricate prima.