TRIESTE – La Corte dei conti ha approvato la gestione 2021 dell’Autorità di sistema che governa i proti di Venezia e Chioggia.
Approvazione che evidenzia però alcuni punti grigi, sui quali risponde prontamente la stessa Authority.
“L’Autorità di sistema Portuale del Mar Adriatico settentrionale chiude il 2021 con un avanzo finanziario di competenza pari a 48.176.869 euro, un risultato di amministrazione pari a 71.405.311 e un conto economico che, sebbene in crescita, resta ancora inferiore ai livelli prepandemici del 2019 (2.225.759 contro 10.502.315 euro)” scrivono in una nota i giudici contabili, in riferimento alla relazione approvata dalla Sezione controllo enti con Delibera n. 60/2023. In quella sede si rileva un aumento rispetto al 2020 (+8%) dei traffici nei porti di Venezia e Chioggia, con 25,2 milioni di tonnellate complessive movimentate.
È ancora incompleta – osserva la Corte – l’unificazione amministrativa e gestionale dei due porti, soprattutto in virtù delle difficoltà legate al subentro dell’Autorità di sistema nella gestione del porto di Chioggia, che incide sia sulla programmazione strategica, che sull’organizzazione e sui servizi gestiti.
Secondo i giudici contabili, inoltre, non è più rinviabile “… l’individuazione di corretti strumenti di programmazione, determinanti per i necessari obiettivi di sviluppo infrastrutturale sostenuti anche dagli ingenti fondi PNRR”. Tra i principali interventi di riqualificazione e innovazione dell’infrastruttura portuale, si cita la riconversione e riqualificazione economica dell’area industriale di Porto Marghera, definita in ritardo rispetto agli stati di avanzamento previsti e commissariata da maggio 2022, con il presidente dell’Autorità nominato Commissario straordinario.
Nel prendere atto della relazione, considerata “un valido strumento di miglioramento delle politiche dell’Ente”, l’Authority risponde però alle critiche dipingendo una situazione diversa.
Si sottolinea, infatti, che la Corte dei conti fotografa la situazione dei porti veneti nel primo anno post pandemico, il 2021, durante il quale il sistema portuale lagunare era stato interessato da varie circostanze (commissariamento durato fino a maggio di quell’anno e blocco delle navi da crociera). L’analisi indica una serie di punti di attenzione che sono poi stati affrontati nel corso del 2022 e nella prima metà del 2023.
In particolare, in merito all’incompleta unificazione amministrativa e gestionale dei due porti di Venezia e Chioggia, i rilievi della Corte sono stati in buona parte superati nel corso del 2022. Nel gennaio 2022 con l’accertamento dei requisiti di demanialità del fabbricato n. 950 denominato “Centro Direzionale Servizi Portuali-Palazzina Aspo” ricadente nell’ambito portuale di Val da Rio, ufficialmente trasferito all’Autorità. A febbraio dello stesso anno con l’assunzione di cinque lavoratori inseriti in organico AdSP e, nello stesso periodo dell’anno, con l’adozione del nuovo Regolamento per le Concessioni Demaniali Marittime per i porti di Venezia e di Chioggia. Risale a luglio 2022, invece, la sigla tra il Comune di Chioggia e l’AdSPMAS dell’accordo per l’avvio dell’iter di elaborazione del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema, primo passo versi il Piano Regolatore Portuale clodiense, fermo al 1981. Con il DL 68/2022, inoltre, il Commissario crociere ha potuto estendere anche a Chioggia le proprie attività valorizzando l’operatività dello scalo nel settore passeggeri. “Nei primi mesi del 2023 si è, inoltre, avviato il progetto “Destinazione Chioggia” per lo sviluppo di un turismo crocieristico consapevole e sostenibile e a marzo di quest’anno lo scalo di Chioggia poteva dirsi definitivamente integrato nel Sistema Portuale veneto, grazie anche all’inclusione e alla valorizzazione di 11 fabbricati siti presso lo Scalo di Val da Rio nel demanio marittimo-portuale in gestione all’Autorità” scrive l’Authority di Venezia in una nota.
In merito al ritardo rilevato dalla Corte dei conti nello sviluppo infrastrutturale (con ingenti fondi PNRR), “… anche in questo caso l’analisi trova una risposta nei molti passi in avanti fatti negli ultimi diciotto mesi. Già a dicembre 2021, infatti, è stato approvato il piano operativo triennale POT 2022-2024 e il dicembre successivo è stata approvata la sua prima revisione annuale. IL POT contiene le strategie di AdSPMAS e le azioni di attuazione delle stesse tra le quali rientrano anche i progetti PNRR in corso di realizzazione. Va detto, inoltre, che l’Ente adotta annualmente, nel mese di agosto, il Piano Triennale dei Lavori che include nella programmazione anche degli interventi PNRR. Nell’esercizio 2022 è stata data copertura alla spesa derivante dai quattro accordi procedimentali che disciplinano sette interventi finanziati dal Fondo per Investimenti complementari al PNRR” scrive ancora l’Authority. Quanto al Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS), questo è in corso di redazione e a luglio 2022 è stato sottoscritto un accordo propedeutico con il Comune di Chioggia.
“Nell’ultimo biennio, infine, è continuata senza interruzioni – conclude l’Autorità di sistema portuale – l’opera di riconversione e riqualificazione economica dell’area industriale di Porto Marghera, con particolare attenzione per l’area di Montesyndial”.