TRIESTE – L’anno scorso il Gruppo Hupac ha trasportato circa 1.866.000 TEU nel trasporto combinato strada/ferrovia: un calo dell’11,7% rispetto all’anno precedente. Tutti i segmenti di trasporto della rete europea di Hupac hanno risentito di questo andamento negativo, anche se in misura diversa. Male anche il risultato del terminal ferroviario gestito all’Interporto di Pordenone, dove pesano i due servizi (Duisburg e Rotterdam) sospesi durante l’anno appena trascorso.
“Il calo della domanda di trasporto in Europa, gli aumenti dei prezzi del sistema ferroviario poco compatibili con il mercato e le notevoli carenze qualitative della rete ferroviaria tedesca mettono sotto pressione il trasporto combinato amico dell’ambiente” scrive Hupac in una nota per spiegare i motivi del segno meno nei dati del 2023.
Un andamento dovuto principalmente alla contrazione della domanda di trasporto in Europa, con un trend recessivo iniziato nell’autunno del 2022 in concomitanza con la crisi energetica e della guerra in Ucraina, che ha coinvolto gran parte dell’economia globale nel corso del 2023. Sempre secondo Hupac, inoltre, la situazione è stata aggravata dalla scarsa qualità della rete ferroviaria (particolarmente in Germania), dovuta a una manutenzione trascurata e a un’inadeguata pianificazione dei cantieri a livello nazionale e internazionale. “Riduzioni di capacità, ritardi e cancellazioni di treni sono all’ordine del giorno su molti corridoi. Il grave incidente nella galleria di base del Gottardo, avvenuto nell’agosto 2023, ha rappresentato un ulteriore fattore straordinario” spiega ancora il Gruppo elvetico. Anche il forte aumento dei costi del sistema ferroviario, con punte di percentuali a due cifre, ha avuto un effetto controproducente: gli elevati costi delle tracce e della trazione sono definiti “sproporzionati rispetto al servizio fornito”.
La strategia di Hupac per il futuro del trasporto combinato prevede l’adeguamento del network alle esigenze del mercato. «In alcuni casi abbiamo consolidato temporaneamente le partenze, mentre per altri servizi – spiega Alessandro Valenti, direttore Shuttle Net – abbiamo potuto ampliare l’offerta di trasporto, come ad esempio per il corridoio Benelux-Italia con partenze aggiuntive tra Zeebrugge e Novara e Busto Arsizio, e con un nuovo servizio per Piacenza a partire da febbraio 2024”. Un’altra novità è l’aumento delle frequenze sulla linea Rotterdam-Varsavia/Brwinów».
Anche il terminal ferroviario di Pordenone, all’interno del locale Interporto, non è sfuggito al trend negativo del 2023 per Hupac. I treni del 2023 sono stati 861 (IN 426 – OUT 435), contro i 1165 del 2022.
«La grave situazione di crisi generale del mercato, la forte concorrenza del traffico stradale a dispetto del traffico ferroviario che è oltremodo fortemente sotto pressione per i costi di gestione e per gli innumerevoli lavori su tutte le linee internazionali. Questi grandi fattori – spiega Mario Casati, Chief operating officer Terminal south di Hupac – hanno dettato la dismissione del traffico Duisburg e Rotterdam durante il 2023, purtroppo Hupac è in primis vittima di questa grande crisi mondiale».
A metà aprile, infatti, Hupac ha sospeso il collegamento con Duisburg, mentre a dicembre ha dato stop a quello per Rotterdam, dopo che a inizio 2023 ne aveva aumentato la frequenza. «Da metà dicembre Hupac ha attivato un treno con più partenze su Busto Arsizio, garantendo l’intera rete di distribuzione Europea da Pordenone. Una conferma – aggiunge Casati – che Hupac vuole continuare ad investire sulla zona di Pordenone. Questo nuovo traffico su Busto garantisce il collegamento con il resto dell’Europa e non vuole precludere in futuro in caso di forte richiesta dal mercato di attivazioni di dirette tratte internazionali».
Ad oggi, il terminal di Pordenone offre 20 treni a settimana:
3 treni PN – Busto Arsizio (MI)
3 PN- Gliwice (Polonia)
2 PN- Genova
2 PN- Trieste