PORDENONE – La crisi dell’economia in Germania e la guerra in Ucraina si fanno sentire sui traffici ferroviari in calo all’Interporto di Pordenone.
Il trend è stato esaminato ieri alla sede dell’infrastruttura – pur senza dare le cifre di previsione – durante un convegno che ha coinvolto tutti i soggetti interessati. Interporto Centro ingrosso Pordenone è però destinato a crescere, anche grazie agli investimenti assicurati dalla Regione Friuli Venezia Giulia e agli impegni di RFI (rete ferroviaria italiana)
Pur fatta in chiusura degli interventi, la sintesi di Roberto Paciaroni, Direttore di Hupac spa, non lascia spazio a grandi interpretazioni. Il rappresentante del Gruppo multinazionale che gestisce il terminal ferroviario dell’interporto ha detto che «… il contesto generale non è dei migliori, la crisi in Germania, soprattutto su carta, chimico e siderurgico si fa sentire già dall’anno scorso. Ci sarà una leggera flessione quest’anno».
Lo stesso Paciaroni ha poi illustrato altre situazioni che vedono Paesi europei, tra i quali proprio la Germania, in ritardo nello sviluppo della rete ferroviaria «… e questo sta creando problemi». «Le previsioni non sono rosee per il prossimo anno» ha concluso Paciaroni.
Gli interventi dell’incontro di oggi però, sono stati caratterizzati da una certa dose di ottimismo, anche sciorinando i dati di crescita riferiti agli anni passati, ma soprattutto per i futuri investimenti.
In apertura, Giovanni DA Pozzo (presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, socio all’80%), Michelangelo Agrusti (presidente di Confindustria Alto Adriatico) e Alessandro Ciriani (sindaco di Pordenone) avevano evidenziato il ruolo della regione nello sviluppo della logistica per i territori di riferimento, anche attraverso il valico di Tarvisio, in alternativa a tunnel e passaggi del resto d’Italia verso il Sud Europa, che in questi mesi stanno subendo le conseguenze di manutenzioni, incidenti e saturazioni del traffico.
I vertici di Interporto Centro Ingrosso di Pordenone, Silvano Pascolo (presidente) e Alfredo De Paoli (amministratore delegato) hanno ripercorso la storia dell’infrastruttura e delineato i progetti futuri, senza negare le difficoltà dovute a crisi del mercato tedesco a guerra in Ucraina. De Paoli, in particolare, ha ricordato la richiesta di inserimento nella Zona logistica semplificata (ancora all’esame del Governo) e la possibile espansione delle aree fino a 1 milione di metri quadrati, grazie ad un accordo con il Comune di Pordenone (socio al 15%).
«Per poter programmare con maggiore puntualità e in maniera efficiente gli interventi della regione nell’ambito della piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia è necessario che vi sia una attenta e proficua interlocuzione con Rete ferroviaria italiana per quanto concerne lo spostamento delle merci con l’utilizzo dei treni. In questo senso l’incontro avvenuto quest’oggi a Pordenone è stato molto proficuo e rappresenta il primo di una lunga serie che intendiamo portare avanti nel tempo, alla luce del fatto che su questa zona del pordenonese la Regione ha investito nel tempo 14,6 milioni di euro» ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, intervenendo al convegno.
«La strategicità dell’Interporto di Pordenone – ha aggiunto Amirante – è al centro dell’attenzione della nostra Regione. In questo momento nel polo logistico pordenonese stiamo compiendo importanti investimenti per quanto concerne la linea ferroviaria: a breve la realizzazione dell’asta di manovra della stazione elementare sarà oggetto di gara d’appalto, intervento indispensabile per garantire un utilizzo efficiente dei binari che eviti di “spezzare” il treno nelle operazioni di ingresso ed uscita dei convogli da Interporto. Grazie anche ai 600mila euro dell’ultimo assestamento di bilancio a favore di Interporto, l’intervento di allungamento dell’asta di manovra consentirà di liberare la stazione ferroviaria di Pordenone dai convogli merci, facilitando e velocizzando lo spostamento dei materiali con riduzione dei relativi costi. Ciò rende più competitivo ed economico l’utilizzo di questa area, facendo diventare questo punto della piattaforma logistica regionale più attrattiva».
Presente al convegno anche Carlo De Giuseppe, Responsabile direzione di Strategie e Pianificazione sviluppo infrastrutture per l’area Nord Est di RFI. Il suo intervento è stato ripreso dallo stesso assessore Amirante, soprattutto nella previsione, al 2031, di 5mila treni movimentati all’Interporto di Pordenone.
«Avviare un confronto costante e costruttivo con Rfi – ha concluso l’assessore regionale – diventa quindi di fondamentale importanza, dal momento che la società nazionale è proprietaria delle linee. In un’ottica di efficientamento del sistema è necessario intersecare i loro programmi di sviluppo con le nostre strategie di pianificazione e i conseguenti investimenti di danaro pubblico. Non va dimenticato infatti che lo sviluppo di Interporto Pordenone si inserisce all’interno di un contesto molto più ampio riguardante la movimentazione delle merci su rotaia nell’intero Friuli Venezia Giulia, che interessa ad esempio anche il nodo ferroviario di Udine per raggiungere consentire alle merci di più raggiungere più agevolmente il confine sloveno o quello austriaco piuttosto che il porto di Trieste».