VENEZIA – Le prime porte della conca di Chioggia (parte del sistema Mose) sono arrivate a Marghera, dove saranno assemblate e poi posizionate.
Il Mose è sempre più vicino al completamento. Mancano ancora le opere accessorie che consentirebbero la piena funzionalità del sistema, ma tra ieri e oggi è arrivato un tassello determinante per la piena operatività dello strumento di salvaguardia per la laguna.
Una buona notizia per l’attività di pesca, visto che sarà ora possibile per i pescherecci transitare dentro e fuori la laguna anche a paratoie alzate. Le porte semicircolari, ruotando intorno a un perno cilindrico, regoleranno l’accesso lato mare e lato laguna dei due canali paralleli del porto rifugio all’interno del quale transiteranno le imbarcazioni in tutta sicurezza.
Le prime quattro porte sono arrivate stamattina nell’area industriale di Marghera con un trasporto eccezionale da San Michele al Tagliamento, dove sono state realizzate. Le altre quattro mancanti arriveranno a destinazione il prossimo fine settimana. Per ora, i lavori previsti nella terraferma lagunare riguardano assemblaggio e verniciatura. In un secondo momento, dopo l’estate, queste verranno portate a Chioggia via mare per essere installate.
Moderato entusiasmo è espresso dal Commissariato stroardinario, che ha spiegato come questo tassello sia di cruciale rilevanza: «Si tratta di un traguardo importante per l’operatività del Mose che fa seguito alla conclusione di un’altra opera strategica, la conca di Malamocco. Entrambe le infrastrutture consentiranno un regolare traffico commerciale verso i porti di Marghera e Chioggia anche in occasione del sollevamento delle barriere a salvaguardia della laguna».
L’opzione delle navi che dovranno attendere in rada prima di arrivare dentro alla laguna diventa sempre più marginale e, come spiegato in precedenza, questa sarà considerata una scelta ’“secondaria”.
Del resto, il Comune di Venezia ha più volte spiegato come l’obiettivo principale sia quello di fare di Venezia un “home port”, per rendere più sostenibili i traffici lagunari. Per questo, il recente accordo con Norwegian, prevede l’ok alla rada, ma limitatamente ad alcune occasioni e con un impatto il minore possibile sulla laguna veneziana.
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