TRIESTE – Si chiude giovedì il Road show del porto di Trieste e del sistema logistico e manifatturiero del Friuli Venezia Giulia in Marocco.
A circa due settimane di distanza dal terribile terremoto che ha colpito il Paese causando quasi 3mila vittime, questa missione è stata confermata con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione commerciale tra Italia e Marocco, e, nello specifico, di approfondire le sinergie tra il Porto di Trieste, il Friuli Venezia Giulia e il sistema portuale e logistico intermodale marocchino, a partire dallo sviluppo della filiera agroalimentare e delle eccellenze regionali.
Nei quattro giorni ai quali stanno partecipando imprenditori e rappresentanti istituzionali, prevedono una serie di momenti di presentazione itineranti (Casablanca, Rabat e Tangeri) del sistema portuale e regionale dell’Adriatico orientale a operatori istituzionali e attori di industria, logistica e trasporti marocchini, con tavoli di confronto B2B.
La missione è co-organizzata dalla Autorità di sistema del mare Adriatico Orientale porti di Trieste e di Monfalcone (AdSP MAO), dalla Camera di commercio Venezia-Giulia Trieste Gorizia, da Confindustria Friuli Venezia Giulia e Samer Seaports & Terminals – DFDS, coadiuvati dall’Agenzia Italiana per il Commercio Estero e dall’Ambasciata della Repubblica d’Italia nel Regno del Marocco,
«Il Paese del Maghreb, in crescita da oltre un decennio, con l’eccezione della crisi pandemica, offre straordinarie opportunità per il sistema portuale dell’Adriatico Orientale e per il sistema territoriale e logistico-industriale ad esso integrato. Stiamo gettando le fondamenta – ha spiegato il presidente della Autorità portuale, Zeno D’Agostino – per una relazione commerciale e manifatturiera, esplorando le potenzialità anzitutto nel comparto del traffico Ro-Ro confrontandoci con gli operatori locali attivi in diversi settori. Conforta l’azione congiunta di tutti i player del territorio, la presenza qui con noi in Marocco di alcuni degli attori internazionali che hanno scelto Trieste come baricentro delle loro attività e l’ottima accoglienza ricevuta da parte delle rappresentanze istituzionali del Paese. Nel medio-lungo periodo pensiamo allo sviluppo del Green Corridor energetico Trieste-Marocco per l’idrogeno verde».
La delegazione italiana, composta da circa 35 persone, terrà nella città portuale di Tangeri una serie di incontri dedicati alla logistica e ai trasporti marittimi.
L’intenzione è quella di facilitare e promuovere la cooperazione tra le due Authority, ad iniziare dal fondamentale tema dello sviluppo della filiera agroalimentare con particolare riferimento alle merci deperibili e alle altre eccellenze regionali come il mobile-arredo, la meccanica, la siderurgia.
Prevista anche la firma di un Cooperation Framework Agreement (CFA) tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Porti di Trieste e Monfalcone e la Tanger Med Port Authority per reciproca assistenza e scambio di esperienze nei campi della pianificazione e costruzione delle infrastrutture portuali, alla sicurezza portuale e marittima, alla gestione e all’operatività portuale (trattamento merci e accoglienza delle navi). Obiettivo il collegamento tra i due porti, alla luce delle caratteristiche e peculiarità delle due zone franche.
La missione fa seguito ad alcuni contatti con Tangermed, il sistema portuale più esteso del Mediterraneo, durante i quali si era manifestato interesse nei confronti del sistema di gestione del porto di Trieste anche in relazione alle aree retroportuali e del Punto Franco. Non a caso, tra gli imprenditori era presente anche il presidente di Circle Group, Luca Abatello, che allo scalo del Friuli Venezia Giulia gestisce il sistema informatico a servizio degli operatopri e della stessa Authority.
«È con estremo piacere e orgoglio che abbiamo partecipato a questa importante Missione; e ancora di più alla luce dei risultati concreti ottenuti, che hanno visto un importante e profondo interesse delle controparti marocchine – ha detto Abatello – e la definizione di una roadmap concreta di implementazione delle soluzioni condivise. Ancora una volta il sistema Italia, i servizi federativi e le innovazioni a valenza logistica e doganale sono riconosciuti come distintivi e utili a un veloce recupero di efficienza lungo la catena logistica multimodale».
Soddisfatto il presidente dell’ente camerale della Venezia Giulia, Antonio Paoletti: «Abbiamo presentato il nostro sistema come una piattaforma di estremo interesse per l’import-export del Marocco con il centro Est Europa. Può essere un’ottima opportunità per l’ortofrutta marocchina, che oltre ai mercati classici di Spagna e Marocco, guarda con estremo interesse ai mercati in crescita in Austria, Germania Ungheria e Repubblica Ceca. Analogo discorso può essere fatto per i prodotti ittici, che al momento sono la prima voce dell’import del Friuli Venezia Giulia dal Marocco, con ampi margini di crescita. Ottime opportunità nella blue economy, posta al centro di una strategia di sviluppo per il Marocco, che bene si può integrare con la nostra regione, autentica eccellenza in Italia nel settore. D’accordo con gli altri partner di questa missione, pensiamo sicuramente di restituire la visita invitando nel 2024 una delegazione istituzionale di operatori marocchini a Trieste».
«Le opportunità di collaborazione tra il sistema industriale regionale e quello marocchino sono molteplici, soprattutto per quanto riguarda infrastrutture, meccanica, sistema-casa e settore delle energie rinnovabili. C’è un altro aspetto a nostro giudizio molto positivo – ha aggiunto il presidente di Confindustria Fvg, Pierluigi Zamò – che deriva dall’expertise specifico del Marocco sull’idrogeno verde, fattispecie che apre a scenari di concreta collaborazione su temi che intersecano il North Adriatic Hydrogen Valley, il progetto transfrontaliero nato dall’accordo tra Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Croazia e Slovenia».