TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale di Trieste approva progetto di fattibilità e quadro economico, dando il via alle gare per i lavori nella valle delle Noghere nel Comune di Muggia.
Sui terreni prospicienti lo stabilimento della Barilla verrà realizzato un ampio piazzale per un’altra area buffer da destinare alla sosta dei camion che alimentano il traffico del porto di Trieste. Spazi dei quali lo scalo del Friuli Venezia Giulia inizia ad essere sempre più carente, in conseguenza della crescita avvenuta negli ultimi anni. Si dovrebbe risolvere così, dopo anni di attesa, la questione del recupero di un’area particolarmente inquinata (lo hanno confermato le ultime analisi): deposito di terreno, pavimentazione e niente costruzioni.
L’Authority, infatti, ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica delle “Opere preparatorie all’insediamento di attività logistiche e industriali in zona Noghere”, dando il via libera anche al quadro economico di spesa presunta, per l’importo 60.024.528 euro, di cui 16.477.328 per i lavori e 42.826.433 a disposizione dell’amministrazione.
Con una delibera firmata dal presidente Zeno D’Agostino, verranno inoltre avviate le procedure di affidamento del servizio di progettazione esecutiva e successiva realizzazione dei lavori. I 60 milioni per gli interventi arrivano dal Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Circa 25 milioni sono serviti all’acquisto dei terreni di proprietà Immobiliare Nord Est–Coop Alleanza 3.0 , 1,1 milioni per quelli di proprietà Edison S.p.A e circa 1,95 milioni di euro sono finiti nelle casse di Coselag (Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana), sempre per acquistare altre aree di proprietà.
«Una volta eseguiti gli interventi – spiega il presidente D’Agostino – gran parte dello spazio sarà destinato ad un piazzale che probabilmente diventerà un’area buffer per camion a disposizione dell’attività portuale. Si tratta dell’area più inquinata, secondo le analisi che abbiamo fatto fare prima di iniziare il progetto di sviluppo. In questo modo la si recupera senza bonifiche e costruzioni».
Tecnicamente, gli interventi consisteranno nella pulizia dell’area, demolizione di opere esistenti, realizzazione di un sistema di impermeabilizzazione superficiale, posa di uno strato di terreno per le aree verdi, realizzazione di strutture per il contenimento del terreno al perimetro dell’area e di un impianto di trattamento delle acque di piazzale e sottoservizi in generale; il tutto oltre alla pavimentazione stradale e alle “opere complementari”: edifici destinati a uffici e servizi e viabilità di collegamento.
Gli interventi nella valle delle Noghere (un’ex discarica recuperata a fini industriali e adesso anche logistici), risultano particolarmente importanti anche in vista
dell’integrazione con il costruendo terminal portuale Noghere. Si tratta dell’ampliamento verso sud del porto di Trieste, che dovrebbe avvenire con un sostanzioso investimento da parte dell’Ungheria, tramite una società direttamente controllata dallo Stato.