TRIESTE – L‘outlook positivo di un anno fa è stato rispettato e il traffico Ro-Ro nel porto di Trieste fa registrare decisi aumenti ma anche prospettive interessanti.
Tra gennaio e settembre di quest’anno sono stati 193.722 i mezzi pesanti che hanno calcato le banchine di Samer Seaports, TIMT (Trieste Intermodal Maritime Terminal), Piattaforma logistica (HHLA Plt Italy) e EMT (Europa Multipurpose Terminals). In termini percentuali si tratta di un aumento del 6,4% rispetto allo scorso anno e di ben il 35% rispetto al 2020. Buone notizie anche per il carico addizionale (rotabili nuovi), che con 18.213 unità sempre tra gennaio e settembre, registra un +12% sul 2021 e addirittura un +48% sul 2020, anno dello scoppio della pandemia.
In aumento anche i Teu, che nei primi nove mesi del 2022 sono stati circa 80mila, segnando un +12% rispetto all’anno scorso.
Buone anche le prospettive, fa sapere Enrico Samer, presidente e amministratore delegato di Samer e Co. Shipping, anche perché entro la fine dell’anno o i primi mesi del 2023, sulle tratte di collegamento fra il porto di Trieste e la Turchia si aggiungeranno altre due navi.
Anche i treni a servizio dell’Autostrada del mare registrano un aumento, da gestire nei limiti degli spazi disponibili. Spazi che restano un problema anche per collocare i camion, tanto che da maggio la Samer Seaports and Terminals ha affittato nuovi spazi nel comprensorio FreEste (Bagnoli della Rosandra, a fianco dello stabilimento Wartsila), dove però si è ancora in attesa dell’operatività 7 giorni la settimana h24.
Sempre in relazione al traffico Ro-Ro, stavolta a livello internazionale, ma con possibili ripercussioni sul porto di Trieste, DFDS (azionista di maggioranza di Samer Seaports and Terminals) ha confermato le voci di un dialogo strategico con Ekol Logistics.
Il gruppo danese, infatti, è interessato ad acquisire le attività di trasporto internazionale su strada di Ekol Logistics. La combinazione di traghetti e attività logistiche nella rete mediterranea rispecchierebbe il modello di business nordeuropeo di DFDS. Il dossier è già in mano alle autorità turche della concorrenza, per il parere su una possibile acquisizione. In Turchia, infatti, è consuetudine richiedere l’autorizzazione prima che i termini e i documenti della transazione siano finalizzati.