TRIESTE – È stato consegnato la scorsa settimana a Sesana in Slovenia il primo dei tre capannoni di Log Center Adria, nuovo spazio logistico a ridosso del confine di Fernetti.
L’austriaca Go Asset ha “consegnato le chiavi” della struttura a Tedi, società tedesca, leader nel settore del commercio al dettaglio non-food. Si tratta di circa 50mila metri quadrati che per Tedi rappresentano il suo primo centro logistico e di distribuzione al di fuori della Germania.
Attraverso il porto di Capodistria, le attività logistiche e di distribuzione per l’area dell’Europa centrale e sud-orientale saranno effettuate da Sesana. L’inizio delle attività era previsto entro il 2022, mentre – anche a causa dei ritardi causati dalle difficoltà nella costruzione trovate sul terreno carsico – sono state spostate all’inizio del 2024.
L’intera operazione, però, prevede altre due strutture che saranno verosimilmente frazionate e messe a disposizioni di diversi operatori che fanno riferimento ai porti di Trieste e Capodistria.
Nei mesi scorsi, numerosi rumors- peraltro mai confermati in via ufficiale – avevano segnalato diversi operatori italiani interessati ad insediarsi nella nuova struttura.
In merito a questa ipotesi, a fine 2021 si era espresso con disappunto anche il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti. Secondo Paoletti, già 10-15 anni si discuteva a livello europeo dei vantaggi del Porto Franco per la lavorazione merci, «… anche lanciando l’idea dell’apertura dei container e della trasformazione del contenuto per poi spedirlo a destinazione. Montaggio automobili, biciclette, l’assemblaggio di camicie. Grandi idee che non abbiamo realizzato, ma che imprenditori sloveni e croati stanno facendo a Sesana».
Il riferimento era proprio a Log Center Adria, dove container provenienti dai porti di Trieste e Capodistria verranno aperti e svuotati per manipolarne il contenuto.
Secondo i promotori dell’iniziativa, una volta a regime, l’intero centro – il cui investimento vale una cinquantina di milioni di euro – dovrebbe portare tra i 400 e i 1000 posti di lavoro, se si conteggia anche l’indotto.