TRIESTE – Il traffico autostradale sta aumentando e sta per raggiungere i livelli prepandemia; nel Nordest, le performance migliori (periodo 2019-2022) si registrano lungo gli “assi minori”: un risultato che potrebbe dipendere anche dalla congestione delle arterie principali.
Lo sostiene un’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, che evidenzia come il trasporto pesante abbia subito di più le crisi economico-finanziarie del 2008-2009 e 2011-2012, mentre il calo determinato dalla pandemia è stato recuperato in fretta, raggiungendo nel 2022 nuovi record di percorrenza.
Tra gli assi principali (oltre alla Bologna-Firenze con un +1,1%), solamente l’autostrada Venezia-Trieste ha recuperato il traffico prepandemia (+0,5%). In realtà, quest’ultimo dato si riferisce a tutta la rete della nuova concessionaria Autostrade Alto Adriatico e include quindi A28 Portogruaro-Conegliano, A23 Palmanova-Udine, A34 Villesse-Gorizia e parte della Tangenziale di Mestre. Positivo anche il dato delle percorrenze lungo la Udine-Tarvisio (+4% tra 2019 e 2022), a confermare l’aumento delle relazioni (e dei flussi turistici) lungo il confine nordest del Paese e quindi l’urgenza di potenziamento della Venezia-Trieste.
Per quanto riguarda i soli “mezzi pesanti”, i dati mostrano trend in crescita quasi ovunque, con una ripresa diffusa dei livelli di traffico precovid. Anche in questo caso sono gli «assi minori» a mostrare le performance migliori ed infatti gli incrementi più significativi delle percorrenze riguardano BreBeMi (+20,3%), Valdastico (+15,6%), TEEM (+12,4%), Pedemontana Lombarda (+10,7%) e Udine-Tarvisio (+9,9%). Si può ipotizzare che l’aumento del traffico sulla A23 derivi, almeno in parte, dalle limitazioni imposte dall’Austria ai transiti attraverso il Brennero.
I dati finora disponibili per il 2023 (primo semestre), evidenziano ulteriori aumenti del traffico rispetto all’anno scorso e al 2019. Nel Nordest la crescita è generale, ma la performance migliore è della rete di Autostrade Alto Adriatico: +6,5% rispetto al 2022 e +4,6% sul 2019. La situazione rimane quindi molto complicata sulla Venezia-Trieste, anche a causa delle difficoltà di transito ai valichi alpini: alle limitazioni dei passaggi al Brennero, si è infatti aggiunta la chiusura per lavori di manutenzione del traforo del Monte Bianco.
«Non si può continuare ad ignorare la situazione della A4 Venezia-Trieste – lamenta Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – dove il traffico legato ai flussi import-export e all’economia turistica continua a crescere senza eguali o quasi nel Nord Italia, anche per l’aumento dei transiti a Tarvisio dovuto alle limitazioni imposte dall’Austria al Brennero. Ci preoccupa l’apertura dei cantieri nel tratto a due corsie tra San Donà di Piave e Portogruaro, perché si potrebbero creare situazioni di pericolo e frequenti code: serve quindi uno stanziamento extra di risorse dal Governo, al fine di accelerare la conclusione dei lavori e fronteggiare l’aumento dei costi».