TRIESTE – Nel primo trimestre del 2024 per le banchine del porto di Venezia sono passate 5.551.006 tonnellate di merce, con una diminuzione del 9,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I dati del periodo gennaio-marzo 2024 evidenziano però una crescita delle rinfuse liquide (+6,4%, pari a 1.703.186 tonnellate), una flessione (-25,4%) delle rinfuse solide con 1.522.508 tonnellate movimentate. Una diminuzione sulla quale incide pesantemente il calo repentino dei carboni fossili e della lignite (-61,45%), legato alla strategia energetica nazionale.
Sempre nel primo trimestre del 2024, (-7,4%) anche il general cargo, mentre risultano in controtendenza i Ro-Ro, in aumento del 6,6% di unità trasbordate. Al contrario, prosegue la già prevista flessione del settore container, riconducibile alla crisi del Canale di Suez (Mar Rosso), che sta investendo la maggior parte dei porti italiani e del Mediterraneo orientale. A Venezia, nel primo trimestre 2024, i contenitori sono diminuiti del 12,9% (112.189 Teu movimentati), rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente.
Per Chioggia, i primi tre mesi di quest’anno confermano invece una buona crescita in tutti i settori, +40,7% per 166.522 tonnellate di merce: un andamento legato quasi totalmente alle rinfuse solide (+24,5% con 116.684 tonnellate movimentate).
Molto positivi i dati del traffico passeggeri legato alla crocieristica, attuando il modello di sostenibilità inaugurato a seguito del Decreto 103 del 2021; nel primo trimestre di quest’anno, i passeggeri sono stati 11.622 e 13 le navi da crociera che hanno scalato Porto Marghera. A Chioggia, invece 2.950 passeggeri (+106% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023) a bordo di 5 navi da crociera.
«Come molti analisti hanno già preannunciato – commenta Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di sistema portuale – il 2024 per i porti italiani e quindi anche per quelli veneti sarà un anno alquanto complesso sul fronte dei traffici marittimi a causa del perdurare delle tensioni internazionali, che provocano una congiuntura non favorevole per l’economia mondiale e, di conseguenza, su quella locale e sull’Adriatico in particolare. È un periodo che sta mettendo alla prova l’intero comparto, lo stesso che, come già detto da Federlogistica, ha visto il traffico marittimo attraversare a testa alta quattro crisi internazionali in pochi anni e mantenere la propria centralità globale»
Di Blasio ha sottolineato che l’Authority continua a lavorare per mantenere alta la competitività degli scali: dai lavori finanziati dal PNRR e i bandi per l’escavo dei canali alla realizzazione del nuovo terminal crociere e del futuro terminal container a Montesyndial, passando per gli investimenti legati alle nuove concessioni e la Zona logistica semplificata.