VENEZIA – Venezia e Chioggia sono sempre più uniti sotto il cappello dell’Autorità portuale dell’Adriatico Settentrionale. Adspmas ha comunicato oggi di aver completato l’integrazione dello scalo chioggiotto con quello lagunare.
Sono undici i fabbricati situati nel demanio marittimo portuale dello scalo di Val da Rio che ora sono gestiti nel sistema portuale. Ci sono voluti oltre quattro anni per completare l’iter che, iniziato nel 2018, ha visto dapprima la limitazione delle aree portuali oggi incluse. Nello specifico, si tratta di quattro fabbricati adibiti a uffici e per servizi, oltre a sette magazzini già in uso agli operatori portuali.
Un altro tassello si aggiunge quindi alla programmazione manageriale dell’Autorità di sistema portuale, visto che Chioggia, come ha dichiarato in più occasioni il presidente Fulvio Lino di Blasio, è centrale. Ne è la dimostrazione, dopo il decreto Clini-Passera che ha bloccato il transito delle grandi navi in bacino di San Marco e canale della Giudecca, lo spostamento di alcune navi proprio a Chioggia. La scelta ha fatto scoprire, soprattutto al pubblico americano, un nuovo gioiellino turistico da visitare, oltre alla ben nota Venezia, con le logiche conseguenze economiche dettate dalla nuova opportunità turistica. Fattispecie sin da subito accolta con piacere dall’amministrazione comunale e dalla comunità commerciale locale.
Per anni si è dibattuto sul tema del turismo crocieristico in laguna, visto che a Venezia, già ampiamente coperta da arrivi da tutto il mondo, c’erano comitati di residenti che puntavano il dito contro i crocieristi, rei di intasare calli e campi senza però lasciar respirare la città. Per contro, gli operatori economici e le associazioni di categoria hanno sempre confermato che questo tipo di turismo non è il “male”, visto che si tratta di flussi prevedibili, programmabili, e che, soprattutto, sono facilmente gestibili. A suffragio di questa tesi si era portato l’esempio della programmazione nelle visite dei musei o dei giri in gondola, prenotati con ampio preavviso e, per questo, considerati ottimi per i risvolti economici in città.
Se questo è però il passato, ora il futuro tocca a Chioggia, che non sostituirà Venezia, ma che va così ad affiancarsi in una programmazione a più ampio raggio. Dalla prima toccata avvenuta con la Viking Sky a giugno scorso, di strada ne è stata fatta. Nonostante i traffici in calo del 30% nelle tonnellate movimentate, il cui motivo principale è legato alla dimensione dello scalo, i passeggeri nello scalo clodiense sono aumentati a 16mila nel 2022. Un dato, con tutta probabilità, destinato a salire con il tempo. Per questo, il presidente Di Blasio ha di recente ribadito la necessità di investire in infrastrutture per potenziare lo scalo.