TRIESTE – Rinviato a data da destinarsi il tavolo ministeriale in programma domani a Roma sulla vertenza Wartsila.
Il rinvio, che non ha ancora una data alternativa, è stato determinato dalla notizia che MSC (Mediterranean shipping company), il Gruppo posseduto dalla famiglia Aponte, è pronto a rilevare lo stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra per farne un’attività industriale per la produzione di carri ferroviari destinati al trasporto merci.
«So che è in atto un’interlocuzione importante che noi seguiamo con grande attenzione perché riteniamo che il sito industriale di Wartsila sia strategico non solo per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, ma per l’Italia» ha detto oggi, a margine dell’inaugurazione di una mostra, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Urso si è detto interessato alla questione, ribadendo l’impegno affinché i contatti possa concludersi nel migliore dei modi.
Sull’argomento è intervenuto la deputata PD, Debora Serracchiani, che era presidente della Regione Fvg all’epoca della visita di Aponte all’area Wartsila nel 2017.«Msc è una realtà già da tempo impegnata in Friuli Venezia Giulia e non stupisce che abbia visto nel sito Wartsila un’opportunità di consolidamento. Si profila un grande investimento per il territorio, che deve coinvolgere anche il personale altamente qualificato dello stabilimento. Occorre conoscere i vari aspetti del piano industriale e sapere come Msc intende sviluppare il valore della filiera in cui si inserisce, dalle relazioni con Fincantieri alla logistica» ha detto Serracchiani.
Nessun commento ufficiale e grande cautela, invece da parte dell’attuale amministrazione regionale, impegnata al tavolo delle trattative con l’assessore al Lavoro, Alessia Rosolen.
«Si dice che chi ha interesse per la parte ferroviaria vuol dire che guarda lontano. La strategia di Aponte, uomo che sicuramente vede lontano, già si era delineata quando aveva espresso interesse per un asse Trieste-Amburgo. Anche l’acquisto di nuove navi, tra l’altro, significa che lo stesso Aponte non crede possa finire l’epoca della globalizzazione. In tutta questa vicenda, infine, aggiungerei che bene ha fatto Adriafer, assieme un partner importante, a mettere su l’attività di manutenzione di carri ferroviari a Gorizia». Questa la lettura delle ultime news che riguardano la vicenda Wartsila e il coinvolgimento di MSC, da parte di Sergio Bologna, presidente Aiom (Agenzia imprenditori operatori marittimi) di Trieste.
Dal tavolo al ministero, che probabilmente verrà riconvocato nei prossimi giorni, potrebbero arrivare ulteriori dettagli sull’operazione, verso la quale i sindacati mantengono il proverbiale “cauto ottimismo”.
Antonio Rodà segretario territoriale della Uilm ha parlato di “novità importante che può rappresentare un punto di svolta”, ma anche di voler capire come potrebbe svilupparsi il Piano industriale e quali potrebbero essere le garanzie a tutela dei lavoratori. Marco Relli della Fiom auspica un recupero anche dell’indotto, mentre Alessandro Gavagnin (Fim) si chiede se le proposte Ansaldo e Msc possano convivere per il recupero dello stabilimento di Bagnoli.
Emergono nel frattempo nuovi particolari inerenti la proposta di MSC. Un’idea nata a Trieste anche perché, come già emerso in passato, il Gruppo di Ginevra (che a Trieste gestisce il terminal container con la controllata Tmt) sarebbe interessato ai vantaggi del Punto Franco.
Negli ultimi mesi c’è stata un’accelerazione anche perchè FreeEste – la zona franca voluta dall’Autorità portuale nel Comune di San Dorligo della Valle – ha proprio questo nel suo core business. Anche gli ultimi interventi sulla parte ferroviaria, con il nuovo binario a servizio delle attività di logistica, sembrano creare le condizioni perfette per l’insediamento ipotizzato da MSC.
È probabile, a questo punto, che si arrivi ad un’estensione del Punto Franco già esistente e quindi di un accordo con Interporto di Trieste che gestisce l’area, altrimenti si estenderebbe il regime ad un’area privata. Ipotesi al momento poco probabile.