TRIESTE – Le recenti dimissioni del presidente dell’Autorità di sistema portuale degli scali di Trieste e Monfalcone hanno riacceso il totonomi per la successione a Zeno D’Agostino.
Una serie di ipotesi già circolate già nei mesi scorsi, ma che ora diventano di più largo interesse. Gli operatori, pur senza esporsi direttamente, esprimono preoccupazione circa la nomina di qualche “paracadutato”, non in grado di portare avanti quanto di buono fatto in questi ultimi 10 anni.
Parola d’ordine è quindi “continuità” e non a caso, il nome in pole position per un commissariamento è quello di Vittorio Torbianelli, attuale segretario generale dell’Authority. Un nome da giocare anche per una futura presidenza? Difficile a dirsi, mentre l’unica certezza è che si tratterà di una scelta politica, nel senso che sarà la politica a decidere.
Nel dettaglio, la nomina sarà fatta dal ministro competente, Matteo Salvini, che sta delegando la questione porti al viceministro Edoardo Rixi, con il quale D’Agostino vanta un ottimo rapporto. Difficile, e non se ne vedrebbe la ragione, che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, non voglia esprimersi al momento opportuno, al di là di quanto già previsto per legge.
Antonio Gurrieri, di fatto il direttore finanziario dell’Authority, dirigente di lunga e importante esperienza, amministratore delegato di Alpe Adria (più di 100 milioni di fatturato nell’ultimo esercizio) proprio per conto dell’Autorità di sistema portuale, è un altro dei papabili in cima alla lista per la presidenza.
Presidenza che potrebbe giocarsi anche sui nomi di due donne. La prima, Federica Seganti, ex assessore regionale, ma soprattutto presidente e amministratore delegato di Friulia (finanziaria regionale), membro del cda di Eni e docente al MIB (Trieste School of Management), ha un curriculum pesante. Difficile capire se possa essere interessata a guidare il porto.
La seconda, invece, è Anna Maria Cisint, vulcanico sindaco di Monfalcone la quale, nei giorni scorsi, su precisa domanda, ha risposto che non lo esclude affatto. Di poter essere nominata alla presidenza dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale. Dalla sua parte, senza giri di parole, l’ottimo rapporto con il ministro Salvini (cioè con colui che formalmente farà la nomina), l’ottima conoscenza della macchina amministrativa (prima di fare il sindaco era un dirigente comunale con competenza su contabilità e finanza) e il grande interesse per le questioni legate all’economia del mare. Non sarà sfuggito agli osservatori della tematica, infatti, che ha forzato la mano allo stesso D’Agostino per essere inserita (in qualità di uditore) all’interno del Comitato di gestione dell’Authority, dove non era previsto sedesse un rappresentante del Comune di Monfalcone.
Anche l’ex segretario generale del porto, Mario Sommariva (oggi presidente dell’Authority a La Spezia) era tra i candidati in ipotesi, ma di recente sembra avere declinato una eventuale offerta.
Su tutto aleggia la possibilità che, a livello “romano”, Trieste rientri in una trattativa di maggiori dimensioni e che il nome destinato alla presidenza non sia tra quelli oggi più papabili. In quest’ultimo caso, “omnia incerta” avrebbero detto qualche secolo fa…
Riccardo Coretti