TRIESTE – Progetti pilota, scambio di dati e informazioni per migliorare le performance dei porti. Su questo hanno lavorati nei mesi scorsi scali italiani e croati, nell’ambito del Progetto PROMARES (Promoting maritime and multimodal freight transport in the Adriatic sea).
Il progetto, parte del Programma di Cooperazione Territoriale Italia-Croazia, ha come obiettivo strategico quello di migliorare la pianificazione transfrontaliera nel settore del trasporto marittimo e multimodale. Nell’ambito degli interventi, il gruppo di lavoro dell’Università di Venezia/Venice International University, coordinato dal professor Marco Mazzarino, ha realizzato un’estesa analisi dello stato dell’arte del settore, sviluppando una metodologia comune seguita da tutti i partner di progetto per la valutazione dei fabbisogni territoriali (TNAs, Territorial Needs Assessment). Eseguite anche analisi SWOT, sviluppo di scenari strategici ed un forte coinvolgimento degli stakeholder nell’area di programma. Oltre a ciò, l’Università ha sviluppato un cross-border study che realizza una sintesi dei vari fabbisogni emersi a livello territoriale. Tra questi, emerge con chiarezza la necessità di focalizzarsi su azioni pilota in ambito portuale che sviluppino o migliorino gli strumenti tecnologici a supporto della pianificazione delle operazioni, con particolare riferimento ai cosiddetti PCS (Port Community Systems), piattaforme tecnologiche in grado di “mettere a sistema” i vari attori e stakeholder coinvolti.
L’Università di Venezia, inoltre, ha supportato le attività di testing realizzate dai partner operativi, nonché la realizzazione del quadro strategico delle politiche nell’area (Policy Cross-border Strategy). Infine, a conclusione del progetto, ha partecipato alla firma ufficiale di un MoU, come impegno tra i partner per uno sviluppo congiunto a livello territoriale delle priorità emerse nel progetto stesso.
PROMARES è stato pensato per affrontare le sfide che ostacolano lo sviluppo a pieno titolo del trasporto merci marittimo e multimodale nell’area del programma. Ciò è principalmente causato dallo squilibrato sviluppo delle opzioni di trasporto multimodale, dal debole coordinamento e dalla scarsa comunicazione tra le parti interessate, tra i responsabili delle politiche di sviluppo dei territori nell’interfaccia porti-hinterland. Inoltre si rileva la presenza di misure e strumenti non coordinati a livello transfrontaliero che portano ad un aumento del trasporto su strada con conseguenze negative nell’area del programma in termini di inquinamento, emissioni di gas serra e rumore.
In particolare, gli obiettivi sono stati:
1) migliorare le competenze in materia di pianificazione dei trasporti attraverso uno studio transfrontaliero approfondito che analizzi dettagliatamente ciascun territorio, un seminario di formazione dedicato e l’elaborazione di un piano d’azione transfrontaliero, da testare attraverso azioni pilota;
2) testare soluzioni ICT per ottimizzare il trasporto merci nei porti e almeno in un nodo logistico intermodale rilevante nell’area del programma, dal porto all’hinterland e a livello transfrontaliero, stabilendo modelli che possono essere replicati ad altri nodi logistici, anche al di là dell’ambito geografico del progetto. In particolare, i porti si concentreranno sui loro Port Community Systems, come strumenti scalabili e potenti per aumentare la comunicazione e il coordinamento tra operatori terminalistici e logistici e istituzioni pubbliche (es. Agenzia dogane), riducendo i tempi di transito e aumentando la competitività e la produttività del trasporto multimodale
3) creare una rete di cooperazione transfrontaliera duratura combinando in modo innovativo l’approccio dal basso verso l’alto (dalle parti interessate ai responsabili delle politiche) e dall’alto verso il basso (dai responsabili politici all’azione concreta).
Gli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti nei prossimi anni fanno riferimento a una maggiore conoscenza tecnica e capacità di pianificazione dei trasporti di tutti i porti, generando trasporto merci intermodale e multimodale. Ma anche allo snellimento dei i flussi di merci attraverso l’uso di strumenti a basso costo e altamente efficienti, la creazione di una rete di cooperazione multilivello e multidisciplinare tra le parti interessate del settore dei trasporti e i responsabili politici.
Il partenariato di PROMARES:
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale
Università Internazionale Venezia
Interporto di Padova
FondazioneTrasporti e Logistica ITL
Autorità Portuale di Ravenna – 230.350,00 €
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale
RAM- Rete Autostrade Mediterranee SPA
Autorità Portuale Rijeka (Fiume)
Autorità Portuale di Ploce
Università di Rijeka – Facoltà degli Studi Marittimi