TRIESTE – Scatteranno a gennaio i sovrapprezzi che le compagnie di navigazione sono tenute ad applicare per l’Ets (Emissions Trading System) dell’Unione europea.
La maggior parte degli armatori ha già comunicato le tariffe, che tuttavia saranno aggiornate periodicamente e nei singoli contratti di trasporto.
Una situazione che avrà una ricaduta sul prezzo delle merci, considerando che altri sovrapprezzi si stanno imponendo a causa delle tensioni nel Mar Rosso e delle conseguenti decisioni da parte delle Compagnie di evitare il Canale di Suez, doppiando il Capo di Buona Speranza.
«Per quanto riguarda la nostra situazione (porto di Trieste e Nord Adriatico, ndr) – sottolinea il presidente di Confetra Fvg, Stefano Visintin – è prioritario che le compagnie ripristinino il servizio via canale di Suez e che le addizionali per il rischio guerra vengano ridotte. Certamente, se l’applicazione dell’ETS fosse stata rimandata, le merci sarebbero state economicamente meno penalizzate, in un momento già molto pesante per la nostra economia. Sono evidenti gli sforzi degli armatori per passare a tecnologie più ecosostenibili e a una o più forme alternative di carburanti meno inquinanti, anche se scelte diverse comportano incertezza su quale sarà il futuro in questo campo». Il presidente di Confetra Friuli Venezia Giulia, che riunisce la maggior parte degli operatori portuali, ricorda inoltre, come siano già in corso gli investimenti da parte degli Stati europei per ridurre le emissioni durante l’ormeggio delle navi per mezzo della fornitura di energia elettrica direttamente in banchina.
«A Trieste lo sappiamo bene, dal momento che una buona parte del Fondo complementare al Pnrr è destinata a questo. Posporre di un anno l’entrata in vigore della normativa che introduce gli ETS nel trasporto marittimo sarebbe stato non solo possibile, ma consigliabile per sostenere le nostre economie, già messe a dura prova dalle guerre – ribadisce Visintin – e dalla necessità di ristrutturare le proprie catene logistiche in modo politicamente sostenibile, ma non economicamente vantaggioso».
L’Ets (Emissions Trading System o Sistema di scambio delle quote di emissione) è un approccio basato sul mercato implementato dall’Unione Europea, progettato per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Norma principale è quella di fissare un limite alla quantità totale di CO2 che può essere emessa dalle aziende partecipanti. A partire da gennaio 2024, il sistema ETS sarà esteso alle emissioni di CO2 di tutte le grandi navi che entrano nei porti dell’UE.
Le quote di emissioni provenienti da viaggi all’interno dell’UE saranno interamente coperte, il 50% delle emissioni provenienti da viaggi che iniziano o terminano al di fuori dell’UE saranno coperte e tutte le emissioni all’ormeggio nei porti dell’UE saranno coperte. Per garantire una transizione più agevole, le compagnie di navigazione usufruiranno di un periodo iniziale di introduzione graduale. Nel 2024 acquisteranno quote per il 40% delle loro emissioni totali, che saliranno al 70% nel 2025 e raggiungeranno il 100% nel 2026.