MONFALCONE – Sono in arrivo al porto di Monfalcone, entro il prossimo mese, almeno due navi cariche di bramme d’acciaio per i laminatoi di San Giorgio di Nogaro.
Non sono ancora noti i dettagli per i prossimi sbarchi, ma è evidente che clienti e operatori portuali si sono dati da fare dopo l’interruzione della rotta dall’Ucraina, dovuta alla tragedia della guerra in corso. Nonostante un dichiarato ottimismo (sia il presidente e ad di Fratelli Cosulich, Augusto Cosulich che GianCarlo Russo Executive director di FHP, la holding portuale dl Gruppo F2i, pensano e sperano che si riattivi la linea con il porto di Mariupol), resta molto probabile la necessità di avere a disposizione alternative per parecchi mesi.
Alcune di queste rotte alternative dovrebbero portare a Monfalcone circa 400mila tonnellate di acciaio nei prossimi tre mesi, sempre per rifornire i laminatoti nei pressi di Porto Nogaro. Un traffico da gestire con navi da 40mila tonnellate che consentano l’ormeggio su pescaggi inferiori agli 11 metri. Il tutto in attesa che la Capitaneria emetta un’ordinanza in grado di sfruttare in maniera più ampia la banchina a disposizione. La possibilità che ci siano navi di grandi dimensioni contemporaneamente in banchina, rende questa attesa particolarmente spasmodica per chi deve operare gli sbarchi. Intanto, a fine aprile è attesa una nave dal Far Est (Indonesia o India, ma non è escluso che possa arrivare dalla Cina), mentre per i primi giorni di maggio si dovrebbe replicare con una nave dal Brasile. Il condizionale è d’obbligo perché le trattative da parte di chi deve comprare le bramme d’acciaio sono in corso e potrebbero anche concludersi con l’acquisto di carichi già in viaggio, come avvenuto per la Wadowice II, attualmente ormeggiata a Portorosega e in attesa di lasciare lo scalo entro il weekend. La motonave (quasi 190 metri di lunghezza per 28,5 metri di larghezza) era giunta la scorsa settimana nel golfo di Trieste, proveniente dal Brasile e dopo uno scalo a Capo Verde.