TRIESTE – Mentre il Porto di Trieste tenta di tornare alla normalità, una prima pezza al danno causato dai giorni di scioperi e manifestazioni ce la mette Samer Seaports & Terminals, recuperando – almeno in buona parte – il circo della Formula 1 al rientro dalla Turchia.
La logistica dei Gran premi – anche se con qualche defezione – è passata per il Porto di Trieste per raggiungere Austin in Texas, dove a breve inizierà la settimana dedicata alla trasferta su suolo Usa. Le navi Ro-Ro che tradizionalmente scalavano il porto del Friuli Venezia Giulia per il rientro dopo il GP di Turchia rischiavano di essere indirizzate in Francia (l’annuncio ufficioso era già stato fatto) per i timori di blocco dovuto alle proteste contro l’obbligo di Green pass. Il lavoro del terminalista è riuscito a far cambiare idea all’organizzazione e quindi a scongiurare questo rischio.
Sul fronte delle proteste, intanto, la situazione risulta tranquilla ai varchi dello scalo, presidiati dalle forze dell’ordine, mentre c’è preoccupazione per la manifestazione prevista per venerdì. Sabato è previsto un incontro tra i rappresentanti dei “No Green pass” con il ministro Patuanelli. Venerdì, invece, secondo il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, dovrebbero arrivare in città 20mila persone. La notizia ha creato disappunto soprattutto tra i commercianti, preoccupati della eventuale presenza di frange estremiste, e pronti ad abbassare le saracinesche.
Sul fronte sindacale, infine, si registra una dura presa di posizione delle segreterie locali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, anche contro il Coordinamento lavoratori portuali di Trieste, sindacato di base alla testa delle manifestazioni contro il Green pass. “L’evoluzione delle manifestazioni che si sono tenute negli ultimi giorni a Trieste ha dimostrato come fosse fuorviante e in qualche misura passata l’equazione: rivolta dei lavoratori portuali uguale rivolta dei no Green Pass” si legge in una nota.
“Il forte legame tra il porto, i suoi lavoratori e la città non può e non deve essere compromesso da persone che con il porto non hanno nulla a che fare. Il risultato sindacale, la gratuità dei tamponi, dà una risposta di solidarietà tra i lavoratori del porto e indica una possibile soluzione anche per altri lavoratori”, proseguono le segreterie sindacali.
“… dopo quanto accaduto, i rischi che si corrono quando vengono legittimate associazioni sedicenti sindacali come Clpt, che nel giro di poche ore ha cambiato più volte posizione su quello che stava succedendo, apparentemente incosciente dei danni che stava procurando ai lavoratori, al porto, alla collettività triestina e all’intero paese. Pensiamo che chi ha legittimato Clpt dentro il porto e fuori dal porto debba aprire una profonda riflessione e debba dare maggiore ascolto alle organizzazioni sindacali confederali, che rappresentano circa il 70% dei portuali e che ogni giorno si assumono coerentemente la responsabilità delle loro scelte e, come dimostrano i fatti, tutelano meglio i lavoratori” conclude la nota.