TRIESTE – Sviluppo dell’attività ferroviaria, sostenibilità ambientale ma anche utilizzo delle maestranze dell’Art. 17 (lavoro temporaneo).
Saranno questi alcuni dei criteri decisivi sulla base dei quali – trascorsi 45 giorni per eventuali osservazioni – l’Autorità di sistema portuale di Venezia deciderà se accettare o meno la proposta di Terminal intermodale Venezia (TIV) di una nuova scadenza per la concessione a Porto Marghera.
Le istanze presentate da TIV (nel 2018 e nel 2022) sono state integrate meno di un mese fa su richiesta della stessa Authority. La nuova concessione dovrebbe scadere nel settembre del 2050, anche tenuto conto della proroga concessa a causa della pandemia.
L’Authority – dopo l’approvazione del nuovo regolamento per le concessioni – terrà conto degli obiettivi di traffico e di sviluppo della modalità ferroviaria, nonché della capacità di assicurare “le più ampie condizioni di accesso al terminal per gli utenti e gli operatori interessati”; ma anche della sostenibilità e impatto ambientale del progetto industriale proposto e del livello di innovazione tecnologica.
Tra i criteri valutativi anche le iniziative di partenariato con centri di ricerca e istituzioni universitarie, gli investimenti infrastrutturali e sovrastrutturali, la capacità di assicurare un’adeguata continuità operativa del porto e un Piano occupazionale comprendente anche le indicazioni sull’utilizzo della manodopera temporanea (ex Art. 17 della legge 84/1994).
Ad alcuni di questi criteri, TIV ha già risposto nell’ultima integrazione, sottolineando come Porto Marghera sia sostanzialmente un scalo di “feederaggio”, perché le linee internazionali non lo servono direttamente e che la “convenienza” del treno scatti dopo i 300 chilometri della catena logistica.
Se otterrà la nuova concessione, TIV avrà necessità di ampliare l’organico, mentre l’utilizzo dell’Art. 17 avverrà solo per determinate categorie di lavoratori.
Il terminal TIV di Porto Marghera si sviluppa su 185mila metri quadrati e oltre 1.300 metri di banchina con profondità lineare di 11,4 metri. La recente acquisizione di un’area, inoltre, ha aumentato la capacità di movimentazione e di stoccaggio. Il terminal ha collegamenti ferroviari diretti con le principali stazioni ferroviarie e dispone di 3 binari per una lunghezza totale di 1.000 metri. Sono disponibili anche punti di alimentazione refrigerati eun magazzino da 17mila metri quadrati.
Terminal Intermodale Venezia è una proprietà congiunta tar Mariner (società maltese per attività portuali e logistiche) e Marinvest (MSC), ma gestita da Mariner.
Il video del terminal TIV a Porto Marghera