TRIESTE – È stato firmato ieri il protocollo per l’avvio del nuovo collegamento ferroviario tra Friuli Venezia Giulia e Serbia.
Offrire una nuova connessione intermodale per assicurare una cornice di servizi logistici affidabili al mercato serbo e avviare lo sviluppo di nuovi flussi commerciali da e per entrambi i Paesi. E’ questo l’obiettivo del corridoio italo-serbo avviato da Alpe Adria, società di promozione intermodale partecipata dal porto di Trieste.
A settembre saranno avviate le partenze di treni merci tra Cervignano, gateway di rilancio verso le regioni del centro-nord Italia e del nord Europa, e Belgrado, per trasportare manufatti prodotti nel Nordest Italia, utili alla costruzione di grandi opere civili in Serbia.
Il servizio sarà avviato con possibilità di tre circolazioni settimanali e consentirà di collegare la Serbia a destinazioni italiane (in teoria anche il porto di Trieste) ed europee, trasportando grandi manufatti industriali, nonché merce in container e semitrailer.
“Il progetto, che pone i suoi pilastri sull’implementazione di un corridoio pilota i cui principi di funzionamento sono replicabili su altri corridoi o assi strategici nazionali e internazionali, si colloca a sua volta nel più complesso ed articolato assetto dei corridoi ferroviari europei (RFC) e si configura come fondamentale asse integrante del sistema Paese” recita una nota di Alpe Adria.
La presentazione di ieri a Villa Russiz di Capriva del Friuli (Gorizia) è avvenuta alla presenza del ministro italiano per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, del Segretario di Stato Serbo Mihajlo Mišić, e dell’assessore regionale del Fvg alle Infrastrutture Cristina Amirante.
Prersenti, oltre all’ad di Alpe Adria Spa, Antonio Gurrieri, anche Enrico Samer (presidente di Samer & Co. Shipping), partner dell’iniziativa e firmatario del protocollo e Antonio Paoletti, vicepresidente vicario di Unioncamere e presidente della Camera di commercio Venezia Giulia.
«La logistica le connessioni i trasporti le autostrade tutto ciò tutto che è corridoio è nato insieme alla nostra regione fa parte dell’essere costitutivo del Friuli Venezia Giulia, una regione cerniera. Abbiamo anche una forte vocazione verso i Balcani quindi il rafforzamento di rapporti con la Serbia – ha detto il ministro Ciriani – con il mondo dell’ex Jugoslavia non ha solo una funzione di carattere economico e commerciale, ma anche di stabilizzazione dei rapporti politici nell’interesse della nostra regione e dell’Italia. C’è un forte interscambio economico tra Italia e Serbia che si aggira intorno ai 4 miliardi di euro l’anno e il Made in Italy viaggia anche su carri ferroviari oltre che via mare. Tutto ciò che facilita l’export verso i Paesi con termini rafforza la nostra economia perché perché è uno strumento anche per consolidare la collaborazione politica. La Serbia non è nella Unione Europea, chiede però di entrarci e ha una politica estera diversa dall’Italia dunque non può sfuggire a nessuno l’importanza di rafforzare questi rapporti».
Così il viceministro Mišić: «La cosa più importante è la partnership tra la regione e Friuli Venezia Giulia e Serbia per rafforzare soprattutto la collaborazione tra i piccoli imprenditori serbi ed italiani rafforzare i legami del commercio questo si può fare solo con una forte infrastruttura come questo. Uno dei settori che sicuramente si avvantaggerà di più di questi nuovi collegamenti sono le costruzioni specie di grandi infrastrutture Infatti il corridoio inizia proprio a trasportando materiali per le costruzioni delle grandi opere».
«I rapporti con i Balcani fanno da sempre parte della storia della nostra Camera di Commercio di Trieste e dunque la creazione di un nuovo collegamento tra Cervignano e Belgrado è una grande novità e un plauso va ad Alpe Adria per questa iniziativa. Sia come Camera di Commercio Venezia Giulia, sia come vice presidente vicario di Unioncamere Nazionale – ha commentato Paoletti – penso che questo corridoio sia un fondamentale elemento per lo sviluppo del territorio della regione del Paese per tutto il Nordest. Vogliamo incentivare questi trasporti ferroviari che sono necessari allo sviluppo e attraverso dei fondi del PNRR potremmo dotare questa infrastrutture di un sistema digitale per seguire le merci. Ne beneficeranno tutti i settori, dalla meccanica all’agroalimentare».